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sabato 30 settembre 2023

~ PΛTHOΣ Diario № 4: 30 settembre 2023 ~

—  S Λ M U R Λ I      —

Narrava... Sento un rumore di swing provenire dal Giappone antico... Dai samurai.

La Via del samurai va cercata nella morte. Si mediti quotidianamente sulla sua ineluttabilità. — Yamamoto Tsunetomo / 山本常朝

Riconoscere la vita in ogni respiro, in ogni tazza di tè e in ogni vita che togliamo. La Via del guerriero. 
武士道

OVERTURƎ Ⅳ ~  F O U R  S Ǝ Λ S O N S


“Paths of light rays on the earth...
Rising sunshine at my birth...
I am what you are...
And you are what I am...
You are the song...
And I am the rhythm...

Iniziamo il quarto atto del mio diario personale con questo stupendo e creativo brano dei Samurai, che ascolto spesso e che mi piacque molto sin dal primo ascolto, esattamente come l'album del quale fa parte che scoprii con grande piacere su YouTube nel 2016, durante le mie ricerche musicali. Si tratta di un raro albo del 1970 che ogni vero discofilo ed esperto di musica dovrebbe conoscere, poiché unico e di valore.
Ecco anche perché amo la musica degli anni '70 e la preferisco a quella di ogni altro periodo.

Quello che caratterizza Green Tea dei Samurai (1970) è in gran parte un Folk progressivo accompagnato da un sound raffinato e contraddistinto da passaggi psichedelici e sonorità giapponesi (Boy with a Gun e Five Tone Blues, bel pezzo sperimentale), con protagonisti la voce e il flauto traverso di Miki Curtis (tre esempi: Green Tea, Mandalay e la piccola gemma strumentale e delicata 18th Century, brani degni di nota), oltre che da un basso suonato in maniera pregevole dal grande bassista Tetsu Yamauchi / 山内 テツ (il quale suonò anche nelle band Free e Faces), secondo me il più grande bassista giapponese. Un aspetto che considero di alto livello dell'album è l'organo dal sound creativo suonato da John Redfern, specialmente in Four Seasons, il capolavoro creativo del disco, diviso in quattro parti, come le quattro stagioni dell'anno. Pure la copertina è stupenda, immediata, artistica ed esprime in pieno il samurai, con il suo ghigno serio e disciplinato.
Una parte che amo dell'albo, oltre alla title track Green Tea e al brano Four Seasons, è la seguente:

Che sound dolce, melodico, toccante e ricercato e che basso di alto livello (proprio come nel brano Green Tea), fino ad esplodere nel Rock psichedelico, con questi passaggi e queste progressioni sonore pregevoli. Gran pezzo. La versione embrionale del brano, contenuta sempre nell'album ed intitolata Intermediate Stages, ricorda le sonorità dei primi Pink Floyd con Syd Barrett (in The Piper at the Gates of Dawn, il loro primo album), specialmente il suo modo di cantare.
La pernacchia o boccaccia del disco è Daffy Drake, un brano che secondo me i Samurai potevano risparmiarsi e non includere nell'albo, un po' come Bike dei Pink Floyd in The Piper... Ah, ah, ah!
Sin dal 2016 ero indeciso se dare 8+ oppure 8,5 come voto a questo albo, come mia valutazione personale. Alla fine direi 8+. Sicuramente si tratta di una perla d'altri tempi che mischia sapientemente le sonorità giapponesi al puro Progressive e alla psichedelia, da ascoltare e gustare traccia dopo traccia.
Gli album come Green Tea dei Samurai mi fanno amare la ricerca della musica.

Miki Curtis e i Samurai sono stati una band rara del periodo che andava dalla fine degli anni '60 al 1971. È stupendo il loro brano dal sapore squisitamente Progressive Rock e psichedelico intitolato Trauma, tratto dal secondo ed ultimo albo che pubblicarono, Kappa (1971):

È proprio questa la roba rara e di valore che mi piace ricercare e ascoltare, con questi passaggi e picchi di puro Progressive.
Tetsu era la spina dorsale di ogni loro brano. Che grande bassista.
Rock on!


“Listen to the voice...
Listen to the vision of tomorrow...”

  V I S I O N  O F  T O M O R R O W  

Tutto era già accaduto e doveva ancora avvenire nella visione del domani; osservo in uno specchio d'ombra figure fugaci di echi lontani.

Considero il samurai l'apice dell'essere un guerriero, il suo punto massimo: un guerriero votato al dovere, alla virtù, all'onore e al puro stoicismo, mosso da un implacabile oceano interiore d'emozioni ma allo stesso tempo dominato dalla sua grande disciplina. Per quanto mi riguarda il loro haiku (俳句), cioè la poesia giapponese, rappresenta uno dei punti più alti della loro stupenda cultura, più unica che rara.

Mondo di sofferenza:
eppure i ciliegi
sono in fiore.

— lo splendido e significativo haiku di Issa Kobayashi / 小林一茶, poeta e pittore giapponese 



~  H Λ I K U  

La bellezza dell'arte e della pura emozione unite insieme in un connubio poetico.

Una gemma malinconica e rarissima del 1969:

“Chiunque riesca a mantenere viva la capacità di vedere la bellezza nelle piccole cose non sarà mai infelice.” — Rinaldo Sidoli

Cosa sarebbe la vita senza la musica che l'accompagna?

Pensare, emozionarsi, elevare e nutrire il proprio animo con il sapere, l'arte, la poesia, la musica di alto livello e la Parola di Dio, sempre.

~~~~~~~~~~~~

—  I N T Ǝ R M I S S I O N  Ⅶ  ~  S T R Λ N G Ǝ  D Λ Y S  —


Tears...

Cantava... (Life can be short or long...)
I've fallen into reverie...
I dreamed a vague outline...
The whisky flowed...
Sending me into the past...
Action, roll the cameras...
Here comes a lighting tour of my life...
The two in the corner didn't say a word... (Didn't say a word...)
Strange days...
I lived through strange days...

Questo brano è il mio preferito in assoluto del grande Battiato. Strani GiorniStrange Days — di Franco Battiato è, inoltre, la mia seconda canzone preferita in assoluto (come mio gusto personale e non tra le più grandi di sempre della musica in generale); mi porta alla mente tanti ricordi e sono molto legato ad essa, oltre ad amare il suo intro, il riff di chitarra e l'assolo finale. Non si può che essere orgogliosi e fieri di un brano del genere. In particolare, quel meraviglioso assolo di David Rhodes — ottimo chitarrista che suonò con il grande Peter Gabriel nei suoi album — alla fine mi commuove sempre; nella nota finale, colma di pathos ed emozione, è come risvegliarsi di colpo da un sogno. Mi ha sempre dato quell'impressione sin da bambino. Complimenti a David Rhodes per la sua chitarra virtuosa e superba in quel pezzo e anche alla cantante Nicola Walker Smith, la quale canta insieme a Battiato nella traccia. Questo brano lo ascoltavo fin da piccolo, da ormai più di vent'anni; lo considero puro genio fatto musica, con liriche di alto livello, ricercate e uniche, un riff sublime e stentoreo — proprio come quello del brano La Cura — e un assolo di chitarra di altissimo livello, a tratti seminale, intimo e libero, come se volasse nell'aria.
Riascoltando questa canzone e sapendo che Battiato se n'è andato, mi commuove ancor di più, proprio come con gli altri suoi capolavori di brani intitolati La Cura, Voglio Vederti Danzare e Sentimiento Nuevo.
Penso che Strani Giorni sia uno dei punti più alti della musica di Battiato e rappresenti alla perfezione il suo stile musicale unico ed inimitabile. È uno di quei brani che ascolterei anche una ventina di volte di fila senza mai stancarmi. Quel pezzo è stato anche la canzone del mio 2003, quando ero bambino. Bellissimi tempi e anche lontani, direi idilliaci e quasi paradisiaci.

In 1945 I came to this... circle!
Ascoltavo ieri notte un grande cantante (Battiato), uno dei giganti...
e avevo fin da piccolo gli occhi gonfi di stupore nell'osservare...
il cielo azzurro che appare limpido e regale...
La Geenna, invece, ha qualche cosa di infernale...
Strani ritorni... La mente mi porta strani ritorni...

Sicuramente Strange Days dei Doors — proprio con lo stesso titolo del brano di Battiato, però in inglese — è un grande pezzo; tuttavia, io preferisco più il pezzo di Battiato, soprattutto per il testo e la chitarra elettrica presenti in esso. E questo lo scrive un grande amante dei Doors (il mio terzo gruppo preferito in assoluto dopo i Led Zeppelin e i Pink Floyd), oltre che una persona che non ha mai amato più di tanto la musica italiana. D'altro canto, Battiato è unico e va oltre la sola musica italiana.
Comunque, lo sapevo che mi sarebbe tornata la fissa in loop per Battiato. In fin dei conti ci sono cresciuto, avendolo ascoltato sin da bambino; ha accompagnato il mio vissuto, insieme a Superquark e ai film di Star Wars e Tarantino. Riascoltandolo... sì, la musica contemporanea mi butta giù.
Quello che ho sempre amato della superba musica di Franco Battiato è stato quel nonsense colto e ricercato onnipresente nei suoi testi, quella volontà di andare a coprire diversi argomenti in una singola canzone, tirando fuori dal nulla culture lontane e pure dimenticate, oltre a termini ricercati e dotti — un esempio: “lo shivaismo tantrico di stile dionisiaco, il senso del possesso che fu pre-alessandrino”, che trovo meraviglioso e allo stesso tempo esilarante. Per me sono stati dei voli pindarici eruditi e sciamanici che soltanto Battiato ha tirato fuori nella musica, grazie alla sua eccentricità sofisticata, dotta e pindarica. Egli è stato veramente ciò che si può definire un genio e una persona davvero creativa, delicata e di valore, unica.
In definitiva, Battiato è stato il Leonardo Da Vinci della musica italiana, come scrisse un utente di YouTube che lessi tempo fa. Penso che non esista una definizione migliore per descrivere il grande Franco e la sua musica, quell'eccelso e creativo siciliano che ci ha lasciato un tesoro inestimabile in forma musicale. Mi dispiace non averlo conosciuto, poiché sarebbe stato bello parlarci e scambiare idee sulla musica, fare due chiacchiere riguardo alla cultura in generale e al mondo, essendo stato lui una persona davvero colta.
Grazie per la musica sublime e ricercata che hai creato e ci hai lasciato, Franco Battiato. R.I.P.

“Mare, mare, mare, voglio annegare...
Portami lontano a naufragare...
Via via via da queste sponde...
Portami lontano sulle onde...”

Tutto sommato viviamo davvero degli strani giorni, oggi più che mai... e questo è uno degli aspetti più belli e unici che caratterizzano la vita, la quale sa sorprenderti e non ti fa mai annoiare.

Penso che il caso sia un ottimo strumento da utilizzare sia nell'arte — specialmente nella pittura, con l'astrattismo — che nella composizione musicale, quando non si vuole pensare oppure non ci si vuole ispirare ad un qualcosa per comporre.

Ricordo che da ragazzino suonavo sempre a caso per trovare dei riff e per creare delle mie canzoni. Con il tempo ho cambiato approccio e ho prima pensato alla musica da creare nella mente e in seguito trovandola sulla chitarra, oppure altre volte ricordandomi dei brani che qualche volta ho sognato. L'ultimo pezzo che sognai fu Deer Song (circa cinque anni fa), che chiamai così perché la melodia di chitarra mi ricordava un cervo che correva libero in un bosco. In seguito la ripresi e l'ampliai facendone un mio brano.
Tanti anni fa sognai anche un bellissimo riffone che ho dimenticato... e ci ripenso delle volte, con sgomento. Nel sogno passeggiavo di notte e vidi in una strada due camion senza il rimorchio posti uno davanti all'altro con i fari accesi (nel dettaglio: non ricordo se erano vuoti oppure se c'era qualcuno seduto dentro, osservandoli in lontananza); poi dopo poco partì quel riff stupendo di chitarra elettrica dal sound Hard Rock che si ripeté nel sogno.
Un brano che composi da ragazzo con un riff che mi venne all'improvviso nella mente e di alto livello — secondo me — è Dark King, come lo chiamai ai tempi — titolo semplice che ora non mi dice più nulla. Avevo 16 anni e mi viene anche da ridere pensandoci, perché ricordo che mi venne in mente mentre mi lavavo le mani in bagno, dopo pranzo — mi è capitato tante volte, con la musica che mi veniva dal nulla mentre non ci pensavo nemmeno e facevo altro. Era estate, tuttavia non ricordo di preciso il mese, forse agosto. Long time ago...

Per me Jimmy Page è stato il re dei riff nel Rock. Whole Lotta Love e Kashmir sono due opere maestre che provano il suo genio musicale in tal senso.
Va anche detto che in un pezzo c'è ben altro oltre al solo riff.
Un esempio di grande pezzo ma con un riff ripetuto ossessivamente è Immigrant Song dei Led Zeppelin, che fu anche uno dei primi brani che imparai con la chitarra, proprio per il fatto che non ha un assolo.

Penso che l'intro di un brano sia l'overture, mentre l'assolo ne è l'entr'acte, cioè il climax.
Non bisogna mai fermarsi al solo intro o al riff di una traccia musicale.

“L'Impero della musica è giunto fino a noi carico di menzogne... Mandiamoli in pensione i direttori artistici...”

Davvero, soprattutto se penso alla roba che caratterizza in gran parte il panorama musicale odierno e a certi soggetti imbarazzanti che si spacciano per musicisti ed artisti musicali, i quali pubblicano — anzi, espellono, talvolta pure ottenendo successo e fama — soltanto ammassi fecali spacciati per musica. Se penso poi al sottogenere musicale chiamato trap... No comment.

Ripensandoci, una cosa che mi fa alquanto ridere della vita è il fatto che esistano individui che millantano di essere creativi e poi si limitano a ripetere la medesima parte musicale in diverse tonalità nei loro brani, magari programmandoli e rubando anche la musica da pezzi altrui. Si può solo ridere di pietà di fronte a simili soggetti, i quali in ambito musicale rappresentano l'apoteosi della sterilità e non sanno nemmeno cosa sia la creatività.

I criminali — specie quelli che da anni compiono violazioni e azioni illegali, confermate persino da loro stessi nei loro commenti/deliri salvati — che danno del criminale a persone che non hanno mai compiuto i loro crimini — per esempio: crimini telematici e violazioni gravi come buttare giù canali di YouTube con l'invio di reclami fraudolenti sul copyright — sono tra gli esseri più tragicomici che esistano e tra quelli più esperti nell'arte della proiezione. Penso anche che se ne dovrebbe occupare la psichiatria.

Ho notato che di recente una parte dello splendido pezzo Green Tea dei Samurai (1970) è stata rubata da un vecchio pagliaccio fallito che da anni ruba, storpia e inquina la musica altrui per programmare delle cacofonie — a pagamento, che giusto due o tre gatti comprano ogni morte di papa  che utilizza come vendette patetiche ed infantili verso chi gli dato degli schiaffi virtuali e/o lo ha mollato. Non penso che esista qualcosa di più patetico e tragicomico sul web. Se penso anche al fatto che un simile scarto nemmeno tra mille anni riuscirà mai a comporre musica sua e non rubata ai livelli di roba di valore come Green Tea (un brano vero, di alto livello, composto e suonato da dei veri musicisti e non da falliti come lui), non posso fare altro che ridere.
Ecco il grande genio e compositore: un tizio che ruba una parte di un brano (magari il ritornello o altro), la storpia, la programma e la ripete in diverse tonalità in un brano che poi spaccia per suo. Ecco la grande creatività! Si può solo ridere di pietà. 😂

Una canzone tragicomica ed imbarazzate come Bike dei Pink Floyd non è lontanamente paragonabile a capolavori come Astronomy Domine e Interstellar Overdrive, due magnifici brani di Rock psichedelico tratti dal loro primo album. La band avrebbe fatto meglio ad inserire il grande singolo intitolato Arnold Layne al posto di Bike, decisamente. Ormai a questa cosa ci penso da anni e non smetterò mai di ripeterla.
Insomma, va anche detto che ognuno ascolta quello che vuole, anche la spazzatura imbarazzante e di basso livello (de gustibus), come nel caso di Bike oppure Jugband Blues, due pernacchie di bassa lega che abbassano il livello degli album dei quali fanno parte e li rovinano, secondo me. Io preferisco di gran lunga Astronomy Domine, Matilda Mother, Arnold Layne e Chapter 24, quattro grandi pezzi.

Gli ignoranti e le scimmie che danno dell'“ignorante” e della scimmia” ai sapienti e agli uomini sono uno spettacolo alquanto tragicomico e patetico sul web, specie nel caso di vecchi scarti falliti e disoccupati che da anni compiono violazioni e reati telematici su Internet. Speriamo che si levino presto dalle scatole, così da rendere il web un posto migliore e, soprattutto, meno inquinato.

Alla fine penso che il bello e il brutto non esistano nell'arte e che tutto sia soggettivo. D'altronde, “Le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue.”, come disse Clint Eastwood.

Ogni artista ci dà la propria unica ed irripetibile impressione di ciò che definiamo arte, cioè un prodotto della mente e del corpo che può assumere infinite forme e che può anche diventare immortale. Perfino la natura crea l'arte, a cominciare dai magnifici paesaggi e dai suoni che la caratterizzano e la compongono in ogni sua parte. Dio ne è l'artefice, l'Artista per eccellenza, il quale dalla tela della sua mente dà vita e colore ad ogni elemento dell'Opera Maestra più grande di tutte, la vita.

Vedo ovunque nella natura, ad esempio negli alberi, capacità d'espressione e, per così dire, un'anima.” — Vincent van Gogh, una delle persone più sensibili e creative che siano mai esistite


Nick Drake, artista musicale estremamente sensibile (il mio secondo cantautore preferito), fu il van Gogh della musica, una persona troppo lontana per questo mondo.

~  N O R T H Ǝ R N  S K Y  

Lascia che il cielo si dipinga attraverso le tue emozioni.


—  Ǝ M O T I O N  

Per me la ricerca dell'arte e della bellezza è un piacere puro e per nulla sbagliato, poiché va oltre ciò che è materiale e può riempirti come pochissime altre cose, nel profondo.

Chissà come sarebbe stata la quarta Pausa Epica. Only God knows.

Quanto è stupendo immaginare e sfruttare la mente per dare forma ai propri pensieri, delle volte anche ipotizzando oppure pianificando ciò che vogliamo fare, con una sorta di teaser trailer mentale di ciò che saranno gli eventi del nostro futuro e le nostre peripezie.

Delle volte ripenso ad alcune battaglie delle quali abbiamo pochissime fonti storiche, come per esempio: la battaglia del fiume Utus, combattuta nel 447 dopo Cristo da Attila contro l'esercito dell'Impero romano d'Oriente. Fu una battaglia importante e uno dei più grandi trionfi di Attila, poiché annientò l'esercito dell'Impero romano d'Oriente guidato dal generale Arnegisclo, il quale perì nello scontro. Ne conseguì che Attila giunse fino alle porte di Costantinopoli, la capitale d'Oriente e la Roma d'Oriente, come la chiamo io. Non sappiamo nel dettaglio come si svolse tale evento (a differenza di altri conflitti importanti avvenuti nell'antichità); sappiamo però che entrambi gli eserciti ebbero delle pesanti perdite. Questo fu uno dei motivi che in seguito costrinsero Attila ad abbandonare l'idea di assediare Costantinopoli, un po' come accadde ad Annibale dopo la grande vittoria sui romani ottenuta a Canne (nel 216 a.C.), dopo la quale si ritrovò con un esercito decimato e non poté assediare Roma.

Un grande personaggio storico dell'antichità che mi piace molto ricordare è Pirro, il re dell'Epiro, il quale sconfisse i romani nella battaglia di Eraclea — combattuta nel 280 a.C. — e nella famosa battaglia di Ascoli — nel 279 a.C.

Un'altra vittoria come questa e me ne torno in Epiro senza più nemmeno un soldato! — Pirro, dopo aver sconfitto i romani ad Ascoli

Delle volte per ottenere una vittoria bisogna pagare un prezzo molto alto. Ecco perché il termine vittoria pirrica nacque proprio da tale evento storico, con Pirro che perse molti uomini e ottenne una vittoria pressoché inutile, la quale non giovò affatto alla sua causa.

Quanto erano grandi gli uomini dell'antichità, non le mezze calzette d'oggi.

Come lo odio il Ventesimo secolo.” — il generale George Smith Patton, un grande uomo di guerra del XX secolo ma nell'animo proveniente dall'antichità

Per me organizzare il proprio spazio di lavoro — sia fisico che virtuale — è fondamentale per lavorare al meglio. Ho visto però che alcune persone creative e geniali lavoravano e creavano le proprie opere in spazi lavorativi che erano quasi delle discariche.

Personalmente non mi piace il disordine e odio il caos; preferisco l'ordine, la logica e il pathos.

Non mi interessa il fatto che utilizzare l'em dash venga considerato un errore quando si scrive in italiano. Io seguo le mie regole e do un mio stile personale a ciò che scrivo e a ciò che faccio.
È meglio essere sé stessi piuttosto che adattarsi e conformarsi alla cosiddetta normalità.

“Solo chi è autosufficiente può stare solo. La maggior parte delle persone segue la folla e procede per imitazioni.” — Bruce Lee

Si può vivere in armonia con gli altri pure se si è diversi da ciò che viene considerato normale o comune, stando in pace e rispettandosi a vicenda.

Sto pensando da giorni di acquistare un Dermaroller per la mia barba, la quale manca in alcune zone delle guance. Ho letto che tale dispositivo per l'utilizzo estetico e medico può essere molto utile per stimolare la crescita della barba, oltre a quella dei capelli nei casi di calvizie, soprattutto se unito a specifiche lozioni, come per esempio quelle per l'accelerazione della crescita della barba.
Nel dettaglio, il cosiddetto Dermaroller è uno strumento composto da un piccolo rullo montato su un manico impugnabile con una sola mano. Su tale rullo sono inserite delle file ordinate di piccoli aghi, con dei modelli di diverse dimensioni che vanno da 0,25 mm fino a un 1,5 mm.
Ora, siccome la nostra pelle — entro i limiti dell'invecchiamento delle cellule — ha la capacità di autoguarirsi e di autorigenerarsi, facendo scorrere il rullo del Dermaroller su di essa si sfrutta questa sua capacità, provocando delle micro lesioni e stimolando così la pelle a produrre più collagene ed elastina, delle sostanze naturali che riparano le cellule superficiali e rendono la pelle più tonica ed elastica.

Io ho sempre avuto il problema della barba non sviluppata ed irregolare nella zona laterale delle guance. Vorrei quindi rimediare a questo piccolo problema estetico, dato che nell'ultimo anno ho deciso di lasciarmi crescere la barba e non rasarla  ovviamente non più lunga di 1 cm o 1 cm e mezzo. Quindi acquisterò quello strumento e spero di ottenere dei risultati; ho anche letto come si utilizza e mi sono informato a riguardo.
Per quanto riguarda i capelli, li porto quasi sempre come Nathan Algren nel film L'ultimo samurai (stessa lunghezza), interpretato da Tom Cruise. Ho lo stesso colore e la medesima quantità. Penso che si abbinino meglio alla barba, anche perché ormai non ho più vent'anni.
Grazie al Signore non ho problemi di perdita dei capelli e spero di non averli mai finché vivrò. Per mantenerli più sani ed eliminare la forfora, prima di lavarli applico sempre del succo di limone sulla cute, tenendolo per circa 20/30 minuti sui capelli.
Quando mi faccio la barba sembra sempre che ho dieci anni in meno. Voglio però avere un aspetto più maturo e in linea con la mia età — quasi trent'anni.

Desidero mettere su un altro chilo di massa muscolare allenandomi.
Penso che 76/77 kg sia il peso ideale per una persona alta 1 metro e 82 cm.

Vi sono un'inarrestabile potenza e furia ma allo stesso tempo anche una calma e una delicatezza celestiali nell'oceano, quell'immortale testimone senza tempo che custodisce ogni anima.

Don't leave things in the fridge.


Minima immoralia...
Minima immoralia...
Minima immoralia...
Minima immoralia...

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Parlando d'altro, questa volta non ci sarà un angolo della risata; è ormai acqua passata in rima baciata... Tuttavia, desidero scrivere questo, con una breve fuga ironica con toccata:

Un bicchiere di seltz accordato a 440 hertz;
una misera Alfetta o una stupenda Mercedes-Benz?
Gianni e Pinotto, Franco e Ciccio o Ale e Franz?
Zeb89 esclamava: «Mhanz!».

And direi anche this:


Un utile tutorial su come affogarsi e cambiare colore in pochi secondi. Noice.

Bonus Pathos:

A😂, a😂, a😂!

— I don't have voglia di scrivere more... fax —

— DON'T 

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—  E N T R ' Λ C T Ǝ    T R Λ G Ǝ D Y  —


Quanto amo questa versione dark e tragica di quel capolavoro di soundtrack, secondo me addirittura migliore della versione originale, dato che enfatizza il tema della caduta alla base del brano.
Cori oscuri e abissali, epicità, tragedia e titanismo, un vero trionfo.

Uno degli aspetti che amo davvero della sapiente vita è questo suo passare in ogni istante — anche quando meno te lo aspetti — dall'ironia alla vera, dura e spietata tragedia, la quale è onnipresente nello spettacolo per eccellenza, cioè la vita.
Si ride e si piange; si ama e si odia; si vive e si muore.
Io amo la tragedia, giacché essa permea costantemente l'esistenza. Dopotutto o la si ama o la si odia; non esiste una via di mezzo.

~ V I D E C O R M Ǝ U M ~

“E pensando di lei... Mi sopragiunse un soave sonno... Ego dominus tuus... Vide cor tuum... E d'esto cuore ardendo... Cor tuum... (Lei paventosa...) Umilmente pascea... Appresso gir lo ne vedea piangendo... La letizia si convertia in amarissimo pianto... Io sono in pace... Cor meum... Io sono in pace... Vide cor meum...”


Sì, io sono in pace... e vado in contro alla vita.

Delle volte accade che veniamo travolti dall'ira e dall'odio. Dunque spetta a noi non cadere nel suo abisso oscuro e non lasciarci sopraffare da essa, accecando così la ragione e facendoci dominare in modo negativo.

Luke, l'eroe titanico, stoico ed epico — opposto al padre, Anakin, l'eroe decaduto e tragico — che va in contro al suo destino quasi inevitabile e lo vince, ergendosi al di sopra di esso e delle avversità, sopraffacendo così il male e riportandolo alla ragione e alla luce. Questa è una delle cose che amo e che ricerco.
Nulla è mai inevitabile se lo si vuole davvero.

Dopotutto... chi non stoico non è epico, bensì soltanto un debole senza alcun senso morale né etico; lasciandosi sopraffare dall'ira e dall'odio, il proprio destino giungerà inevitabilmente ad un esito tragico; giacché si avrà abbandonato la luce, l'amore e ciò che è sublime e poetico.

La tragica storia di Anakin è la storia di un uomo che ha perso tutto, come disse George Lucas, l'autore di Star Wars. Malgrado ciò, Anakin Skywalker/Darth Vader era ed è sempre stato il prescelto, dall'inizio alla fine dell'arco dei sei episodi di Star Wars (la nuova trilogia per me è spazzatura e non esiste), da Jedi e da Sith, compiendo la profezia. Soltanto suo figlio Luke, che credeva fosse morto insieme a sua moglie Padmé (a causa del grande inganno di Palpatine/Darth Sidious, il male e l'ingannatore, che io avrei ucciso subito al posto di Anakin, quando egli si rivelò al giovane come il Signore dei Sith), riesce a salvarlo e a riportarlo indietro, al bene, vedendo che in lui c'era ancora del buono, pur ridotto in quello stato pietoso — come uomo-macchina — e nonostante tutti i crimini atroci che commise quando si mosse al male.
Il titanismo e la purezza di Luke — vero eroe stoico ed epico — riuscirono a far riemergere quel piccolo frammento di bene e di umanità che Vader aveva ancora dentro di sé, sepolto nel profondo. Fu così che il suo conflitto interiore esplose e Anakin, il Jedi, ritornò dalle ceneri consumate di Darth Vader, compiendo la profezia e salvando il figlio, confermandogli infine che aveva ragione: c'era ancora del buono in lui.
Il finale di Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello Jedi è per me un capolavoro e uno dei più belli e anche commoventi della storia del cinema.

Quella superba scena con Luke che sovrasta il padre alla fine del loro duello è una delle mie preferite in assoluto, specialmente l'eccellente soundtrack che l'accompagna, composta da John Williams, un genio unico e per quanto mi riguarda il più grande compositore di colonne sonore della storia del cinema.
Uno dei punti più alti dell'intera carriera di Williams:


—  Λ  J Ǝ D I ' S  F U R Y  

Con il tempo ho imparato a rendere la mia ira più elastica e anche pensata, non selvaggia e senza ragione (che scoppia e finisce in poco tempo), come accade la maggior parte delle volte.
Amo rendere agli altri ciò che essi rendono a me, sia in positivo che in negativo; con una mano sono sempre pronto a dare e con l'altra ad attaccare e togliere. La vita mi ha insegnato questo, oltre al fatto che si raccoglie sempre ciò che si semina, anche quando ero ateo. Quindi io lo metto in pratica, sempre e senza alcuna limitazione o scrupolo sia nel dare che nel togliere.
La vita non guarda al colore della tua pelle, al tuo sesso, alle tue ricchezze o al tuo aspetto fisco; essa colpisce e basta, sempre, e nessuno le scampa.
Sono una persona tranquilla, la quale ama la pace e la tranquillità; tuttavia, se qualcuno mi attacca e compie un danno nei miei confronti o di chi mi è caro, dopo divento l'opposto e amo essere così. Mi adatto e cambio in base agli eventi, un po' come fa l'uranio, che se viene utilizzato nel modo corretto, allora può dare elettricità ad intere città, grazie alla fissione che avviene nelle centrali nucleari; d'altro canto, invece, se l'uranio viene utilizzato in modo sbagliato e sconsiderato, può causare la morte e annientare la vita sul mondo intero — il disastro nucleare di Chernobyl insegna, poiché nel lungo periodo avrebbe annientato tutta la vita sulla Terra, nel caso in cui tale danno non fosse stato arginato, contenuto e infine sigillato. Tutto questo ci fa capire che la vita è vera, con delle conseguenze reali che ci toccano.
La vita dà; la vita toglie. Non si torna indietro e ciò che è fatto è fatto. È stupendo così, poiché la vita non è un gioco e bisogna imparare a rispettarla e a sapersi comportare, altrimenti lei ti colpisce duramente come nessun altro, ti piega, ti toglie ogni cosa e ti distrugge senza pietà.
Sono estremamente felice del fatto che il Signore, alla fine, renderà ad ognuno la giusta retribuzione secondo le proprie opere compiute in vita, senza scampo. Molti piangeranno lacrime di sangue — non amare e basta — dinnanzi a Colui che siede sul trono, al quale vanno ogni lode, gloria e benedizione per tutti i secoli dei secoli.
Odio con tutto me stesso l'uomo criminale, il quale ama il male e se ne compiace, è nichilista e pensa soltanto a sé stesso, volendo prevalere sugli altri, oltre a non volere che venga fatta giustizia. Tutti devono sapere e ognuno deve avere ciò che merita.
Non deve esistere alcuna lotta per la vita né alcuna voglia di prevalere sugli altri né alcuna disparità, con chi ha tutto o tanto e dall'altro lato, invece, chi non ha nulla o poco.

Una volta un angelo della morte disse:
Il dolore farà crescere il mondo.


—  G I R Ǝ I  

Questo mi fa pensare al grande dolore che alberga nel mondo, che ho sempre percepito sin da bambino, anche quando non sapevo niente e avevo pochi anni. C'è sempre stata una sensazione forte che mi pervadeva e me lo comunicava: era come se lo percepissi, forse per via della mia sensibilità verso tutto ciò che mi circonda.
Crescendo in me è nata una volontà di ricercare il vero, il giusto e il bene, odiando con tutto me stesso il male e chi lo compie, soprattutto chi vuole prevalere sugli altri.
Possiamo sempre decidere cosa diventare, qualunque sia la nostra natura o le nostre origini. Dio e la vita ci danno una scelta.

Desidero che ogni bambino e ogni bambina di questo mondo sia felice, rida, giochi, impari cose positive e sane e passi la propria infanzia nel migliore dei modi, non facendo lo schiavo per pochi spiccioli, vivendo magari solo e orfano, oppure morendo di fame in qualche paese povero. Ovviamente soltanto un criminale e un individuo da spazzare via dalla faccia della Terra penserebbe che ciò sia normale, lecito e addirittura giusto, da non condannare e cambiare; magari un parassita inferiore che non ha mai lavorato in vita sua, un povero pupazzo di carne senza valore che ha vissuto nell'ozio e nel vizio, senza mai dare alcun contributo all'umanità e al mondo. E, invece, no, ciò non è affatto giusto né normale e mi fa adirare come poche altre cose. Tutto ciò deve finire e chi non ha potuto vivere la propria vita, deve riaverla e riviverla, com'è giusto che sia. Ecco perché Dio deve esistere e certi individui schifosi, malvagi e inferiori devono pagare, anche dopo la morte e senza alcuno scampo.
Chiunque rovina per sempre o toglie la vita a un innocente bambino, deve pagare con la sua vita.
Perché mai nel mondo devono esistere bambini e persone che non hanno niente e che non possono vivere serenamente la loro vita? Cos'hanno in meno di me o di altri? Assolutamente niente e sono anime che abitano in questo mondo.
Io ci sputo sopra al caos, alla lotta per prevalere e all'egoismo; li combatto e li respingo con tutto me stesso.
Pensando a tutto questo e al fatto che molte persone vorrebbero che non ci sia alcuna conseguenza dopo la morte per le loro azioni e quelle degli altri, oppure che se fregano proprio di ciò che accade nel mondo e pensano soltanto a loro stesse, mi viene in mente questa poesia o pensiero personale in rima che scrissi nel 2021 (verso aprile):

“Che cosa accade nel mondo? Sarebbe semplice rispondere, tuttavia, molti di noi ormai non se lo chiedono nemmeno più, perché la risposta a questa domanda è diventata un tabù.
Che cosa accade nel mondo? Perché vediamo tutto sotto ad un velo oscuro che non si può toccare e non riusciamo a rimuovere; un velo che è calato sulla nostra mente e sul nostro cuore, coprendoci da lassù. 
Che cosa accade nel mondo? Perché le giornate non sono più le stesse e svaniscono, come un sogno improvviso che ci visita senza che ce lo aspettiamo, senza più ricordarlo quando ci svegliamo; ne abbiamo soltanto un vuoto nella mente, una traccia lontana e sbiadita che tentiamo invano di rincorrere ma senza ritrovarne il significato, con uno sguardo ormai assente e senza più né emozione né virtù.
Che cosa accade nel mondo? Alla faccia della povertà e del dolore, che non ci riguardano minimamente e a cui nemmeno pensiamo; facciamo finta di interessarcene ma, alla fine, ce ne scordiamo e sorridiamo. Così in noi rimane soltanto una sciocca e falsa scusa per apparire interessati a tutto ciò ed altruisti, senza esserlo davvero. E vuoti respiri e battiti ci permeano, svuotandoci e facendoci dimenticare chi realmente siamo, vivendo nello stesso mondo ma isolati da noi stessi, quaggiù.
Ditemi la verità, ditemi il perché. Che cosa accade nel mondo? Noi non sentivamo davvero ciò che accadeva, perché la nostra mente si rifiutava di vedere e faceva resistenza, facendoci apparire il tutto come un'illusione e come un lontano grido d'aiuto di qualcuno, reso muto e sommerso da una pioggia scrosciante di indifferenza; la cui risposta a tale bisogno, che voleva disperatamente raggiungerci, non giungeva da nessuno.
Che cosa accadde, infine, nel mondo? Fu così che si spense e sprofondò nel suo abisso profondo, creato da noi stessi, abbracciando e vestendoci della comoda indifferenza, vivendo così isolati, disconnessi e in un perenne stato di catalessi.
Per quanto io ci pensi, resta soltanto un limbo onirico nel suo grande vuoto, che attende invano e non sarà mai più raggiunto, lasciato così in un deserto senza colori né sensi.

Ci realizzai anche un video a voce sopra, con la meravigliosa musica di Tim Buckley utilizzata come sottofondo (forse in futuro lo migliorerò in 4K e ci aggiungerò qualche effetto in più, poiché lo considero uno dei miei migliori video e uno di quelli più intimi e personali che realizzai):

“Le parole più belle sono spesso quelle non dette, quelle che naufragano nei silenzi.” — John Keats

Quella frase stupenda e poetica assomiglia al mio pensiero presente nel video, questo: “A volte un sincero silenzio vale molto più di tante ma false e vuote parole.

Amavo realizzare i video in quel modo personale e mi fa piacere se sono piaciuti a qualche persona sensibile e che pensa al mondo, come me. Il resto lo si può trovare qui:

~ Le Vestigia di un Ricordo Onirico 

...che attendeva lontano, nel mistero della notte.
Mi piace tanto scrivere in quel modo e ho scritto vari pensieri al computer che non ho utilizzato, in base a ciò che sentivo. Delle volte è un bellissimo passatempo e mi riempie l'animo.
Sono soddisfatto di quel mio pensiero scritto, non tanto per le rime ma per il fatto che è vero; questo perché è proprio ciò che io sentivo urlare dentro di me, con quella mia voglia di essere critico e di riportare in forma scritta e in versi il menefreghismo che da sempre ho odiato e combattuto (che purtroppo abita nel mondo), come un piccolo Roger Waters.
Bisogna sempre combattere e condannare il menefreghismo e l'egoismo, poiché facciamo tutti parte dello stesso mondo e non siamo degli alieni che abitano lontanissimi l'uno dall'altro.

Tim era simile a me e anche lui stava male per il mondo e ci pensava spesso. Avrei tanto voluto conoscerlo, parlare con lui ed essere suo amico, magari suonando anche qualcosa insieme. Che grande persona che era, un autentico fiore raro. Per me è sempre un piacere ascoltare la sua musica. Che grande tesoro fu per me scoprirla.


Lui è stato un vero artista musicale, unico ed immenso, con una grande anima, pura e sensibile; si percepiva la sua grande sofferenza ed era troppo lontano per questo mondo, non compreso e apprezzato quanto realmente meritasse. Ma alla fine penso sia bello così, poiché la sua musica è fin troppo unica e per pochi.
Spero che Dio lo faccia vivere per sempre, anche perché Tim non si vendette e non ebbe alcun successo, a differenza di altri; soffrì molto durante la sua breve vita — morì a 28 anni. Il talento che aveva era suo, derivato dalla sua grande sensibilità e dalla sua capacità di trasformare in musica l'emozione e ciò che provava.

Just like a soldier boy...I been out fighting wars...That the world never knows about...But I never win them loud...There's no crowds around me...

   D R E Λ M  L E T T Ǝ R  

Perché il mondo è così? Questo me lo chiesi sin da bambino.
Già...

Il male dev'essere annientato e cancellato per sempre; chi lo ha compiuto dev'essere punito.
Noi continueremo a praticare la giustizia, l'altruismo, lo stoicismo e la ricerca della bontà, dirigendo sempre la nostra via nella purezza e nella luce della dottrina Cristiana.
Noi ne prenderemo atto; ecco, il Signore farà nuove tutte le cose: è un fatto.
Gloria a DIO, il Padre.

Ripensandoci, niente è inevitabile; e a tal proposito, io sono convinto del fatto che una persona, se lo vuole davvero, può cambiare la propria condizione che la fa stare male, impegnandosi, sacrificandosi e piangendo anche, con lacrime e sudore. Il risultato prefissato arriverà, basta avere audacia, costanza e volontà. Piangersi addosso, invece, è inutile, soprattutto prendersela con gli altri e proiettare su di loro la propria miseria, come ho visto in certi ambienti del web dove ho appreso determinate cose.
O combatti oppure perisci. No pain, no gain.
Che gusto ci sarebbe se nella vita tutto fosse semplice e immediato? Nessuno.
Delle volte la lotta o meglio, la competizione, è giusta, come negli sport, non in altri ambiti. Basta rispettarsi e gareggiare lealmente, senza superbia né voglia di vincere ad ogni costo.
Mi fanno pena e anche pietà tutti coloro che barano e farebbero di tutto per vincere, oppure coloro che si vendono per ottenere talento e doti che non hanno mai avuto. Tutti loro rappresentano l'apoteosi dell'essere un perdente.
Per me è meglio perdere dando il massimo, piuttosto che vincere barando e non con le proprie forze.

I veri forti, i valorosi e i nobili sono coloro che, invece di desiderare ed accumulare il potere, lo condividono e lo utilizzano per fare del bene, per il solo desiderio di aiutare chi ne ha bisogno, amando e rispettando il prossimo.
Il vero nobile d'animo è colui che si sacrifica per il bene stesso, mosso dal sincero e puro desiderio di mettere gli altri e il dovere davanti a sé stesso, desiderio che alberga nel suo cuore e nella sua mente.
La vera potenza e la vera gloria risiedono nell'umiltà, nella virtù, nella sincerità e nell'altruismo, non nel prevalere, nella superbia e nella vanagloria, le quali svaniscono nell'aria come un mero soffio di polvere.
Il vero debole e lo sconfitto è colui che si lascia andare a vizi, azioni, passioni sbagliate ed immorali; esso non ha alcun autocontrollo sul proprio sé, non è stoico né epico, non dà importanza ad alcun valore né lo accetta, nemmeno alcuna moralità, odiandoli e volendoli cancellare, poiché esso è morto dentro e vuoto fin da quando è venuto al mondo.
Dopotutto, i persi nell'animo, i superbi, i falsi, gli immorali e i nichilisti odiano il Creatore, il bene ed ogni sano e giusto valore presente nella vita, insieme alla moralità stessa ed al concetto di bene e male, dato che sanno bene di essere vuoti e sterili, oltre che persi fin dalla nascita e morti dentro sin dal principio.
Non vi è alcun gusto né alcuna sfida né alcuna gloria nel cadere nel piacere, soprattutto se esso è inutile, dannoso, facile, invitante e, dunque, rappresenta una scelta che chiunque farebbe, cioè la mediocrità e la normalità. Il vero forte si erge al di sopra di esso e lo getta via, dicendo no.

Io amo le cose difficili e complesse, le sfide ardue. Ecco anche perché non ho mai voluto imparare a leggere e a scrivere la musica. Preferisco più trovarla quando suono, avendola bene in mente, oppure trovando le note quando voglio suonare un brano di un altro artista o gruppo, andando ad orecchio, come ho sempre fatto. Per me c'è più gusto così, è più difficile e mi stimola di più.

È inutile tormentarsi con il proprio passato; è ciò che ha caratterizzato il nostro fato e che l'immortale soglia senza ritorno del tempo ha ormai varcato.

“Se penso a come ho speso male il mio tempo... Che non tornerà, non ritornerà più...”, come diceva Battiato.

Già... Avrei potuto fare di più. Ho però ancora tempo per fare tante cose, ora con più esperienza e con il Padre accanto a me.

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OUTRO    R I D E R Σ  O N  T H Ǝ  Σ T O R M


Quelle gocce di pioggia in note scaturite dalla superba tastiera del grande Ray Manzarek sono una delle cose più belle e di valore mai fatte nella musica, carezze celestiali ed intime di una delicatezza quasi ultraterrena sublimate in musica.

Per adesso mi fermo qui. Preferisco dedicarmi ad altro, variando sempre, in primis dedicandomi alla mia musica che ho ripreso a suonare e a riorganizzare, con tutta la roba che ho composto negli anni e che in parte avevo registrato.
In futuro ritornerò a scrivere qui in questo mio spazio personale.

Le tre precedenti pagine del mio diario si trovano qui:


Sono felice di aver concluso il lavoro di trascrizione di tutta la Bibbia qui sul mio blog. È stato un piacere, un dovere e un onore farlo, per Dio e per chiunque cerchi la verità.
Qui si trova l'indice con tutti i libri della Bibbia che ho trascritto:

Spero che più persone possibili leggano la Bibbia e accolgano Dio nella propria vita, come feci io.

Per il resto, lascerò tutto a ciò che mi diranno la mente e l'emozione, la quale ha sempre guidato la mia vita insieme alla ricerca della verità e della ragione.

A ogni piè sospinto la musica, quell'immortal Odissea sonora, sarà la colonna sonora del nostro trascorso.

“Vagavo per i campi del Tennessee... Come vi ero arrivato, chissà... Non hai fiori bianchi per me? Più veloci di aquile i miei sogni... attraversano il mare...”

La vita è in ogni respiro.
~ PΛTHOΣ Diario: qui cala infine il sipario.
つづく。

  P Λ T H O Σ  
~ Ho un tornado nel mio cuore; ho un oceano nella mia anima 

© Kasus Pathos, 2023.
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